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DECRETO LEGGE PNRR: APPROVATO IL PIANO TRANSIZIONE 5.0

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Aprile 24, 2024

Lo scorso 26 febbraio è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto legge PNRR che introduce il “Piano Transizione 5.0”. Il programma ha lo scopo di sostenere gli investimenti in digitalizzazione e nella transizione green delle imprese attraverso un innovativo schema di crediti d’imposta.

Operatività del Decreto Legge PNRR

Il decreto legge è operativo dal giorno successivo a quello della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e poi dovrà essere convertito in legge nei sessanta giorni successivi. Per la sua applicazione bisognerà attendere un importante decreto attuativo che dovrebbe essere emanato entro marzo.

Il 2 marzo è diventato operativo il decreto legge 2 marzo 2024 n. 19 con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale, attualmente siamo in attesa che, entro i sessanta giorni successivi, il decreto venga trasformato in legge.

Il Piano Transizione prevede risorse pari a 6,3 miliardi di euro che si aggiungono ai 6,4 miliardi che erano già previsti dalla legge di bilancio, per un totale di circa 13 miliardi nel biennio 2024 e 2025 a favore della transizione digitale e green delle imprese italiane.

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato “Il Piano Transizione 5.0 è architrave della nostra politica industriale, per consentire alle nostre imprese di innovarsi per vincere la sfida della duplice transizione digitale e green, nei due anni decisivi 2024/2025, in cui si ridisegnano gli assetti geoeconomici. Oltre agli investimenti in beni strumentali, la misura è orientata anche alla formazione dei lavoratori, perché le competenze sono il fattore che fa la differenza soprattutto per il nostro Made in Italy”

Credito d’imposta e incentivi per le aziende

Alle aziende verrà concesso un credito d’imposta automatico senza nessun tipo di discriminazione legata alle dimensioni dell’impresa, al settore di attività o alla sua localizzazione.

Verranno agevolati gli investimenti in beni materiali e immateriali purché si riesca a raggiungere una riduzione dei consumi energetici pari almeno al 3%.

Saranno ammessi investimenti in nuovi beni strumentali necessari all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e spese per la formazione del personale.

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