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CCI – Controllore Centrale d’Impianto

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Aprile 18, 2023

CCI – Controllore Centrale d’Impianto

La transizione ecologica e gli ambiziosi obiettivi stabiliti dal Green Deal Europeo hanno dato il via a un processo di trasformazione nel mondo dell’energia.

La produzione di energia da fonti rinnovabili sta assumendo un ruolo sempre più importante nella corsa alla decarbonizzazione. In questo contesto, le smart grid permettono la gestione e il monitoraggio della distribuzione dell’energia elettrica da tutte le fonti di produzione e permettono di soddisfare le diverse richieste di elettricità degli utenti collegati, dei produttori e dei consumatori in modo efficiente, razionale e sicuro.

Ottimizzare l’energia, farne un uso più razionale, minimizzare eventuali sovraccarichi e variazioni della tensione, sono tutti elementi cardine per una gestione efficiente dell’energia, alla cui base è necessaria un’attività di monitoraggio importante. Per raggiungere questo livello di efficienza, è necessario per prima cosa adeguare l’impianto secondo le disposizioni di legge e preservarlo da interruzioni di servizio, anomalie o guasti.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la sicurezza e stabilità della rete: l’erroneo adeguamento dell’impianto di media tensione comporta anche rischi importanti in termini di Cyber Security.

Il 30/11/2021 è stata pubblicata da ARERA la delibera 540/2021/R/EEL (revisionata dalla Delibera 730/2022/R/EEL del 27 dicembre 2022), che istituisce un nuovo obbligo di adeguamento tecnico ai proprietari di impianti di produzione di energia elettrica pari o superiori a 1MW collegati alla rete elettrica Nazionale in Media Tensione o che partecipano al Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD), e riguarda sia gli impianti nuovi che quelli esistenti.

Da questo obbligo è scaturita la nascita del Controllore Centrale di Impianto (CCI), un sistema che, installato al punto di consegna, permette ai Gestori della Rete di Trasmissione (TSO) di monitorare in tempo reale le principali grandezze elettriche e regolare, attraverso il controllo da remoto, l’impianto di produzione rendendolo partecipe al bilanciamento della rete, consentendo un uso più efficiente della stessa.

Il CCI ha il compito di:

  • coordinare il funzionamento dei diversi elementi dell’impianto affinché esso operi in maniera da soddisfare sia le richieste del DSO al punto di connessione con la rete elettrica, sia quelle di eventuali ulteriori operatori (regolazione e controllo);
  • raccogliere dall’impianto informazioni utili al fine dell’osservabilità della rete e convogliarle verso il DSO (scambio dati).

Le Linee Guida europee del sistema di trasmissione di energia elettrica (SOGL) sanciscono l’importanza del monitoraggio e del controllo della generazione distribuita (DER), in particolare da fonte rinnovabile (RES) e hanno reso obbligatorio l’utilizzo del CCI per IMPIANTI NUOVI dal 1° Aprile 2023.

Inoltre, questo provvedimento obbliga i titolari degli impianti di produzione esistenti ad adeguarsi alla normativa entro il 31 maggio 2024 (scadenza originaria 31 gennaio 2024). In caso contrario, rischiano la perdita degli eventuali incentivi di cui stanno beneficiando.

Ricapitolando, quali sono gli impianti che sono soggetti all’obbligo di installazione del CCI?

Tutti gli impianti di produzione aventi Pn > = 1 MW e connessi in Media Tensione o che partecipano ai Mercati di Dispacciamento. Si distinguono in due categorie:

  • “impianti esistenti”: entrati in esercizio fino al 31/03/2023. Questi dovranno adeguarsi entro il 31/05/2024
  • “impianti nuovi”: entreranno in esercizio dal 01/04/2023

Sono per ora esclusi gli impianti di potenza nominale inferiore a 1 MW e/o connessi in BT.

Sono inoltre esclusi gli impianti connessi in AT, per i quali bisogna fare riferimento ai requisiti indicati nell’Allegato A68 del Codice di Rete.

Per quali tipologie di impianti è obbligatorio il CCI?

Vige la technology neutrality  (non ci sono distinzioni nella tecnologia). Il CCI è obbligatorio per qualunque impianto di produzione di energia elettrica di potenza nominale maggiore di 1MW e connesso in MT oppure partecipante al Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD).

Esistono dei contributi per l’installazione del CCI?

Per gli impianti esistenti l’Autorità ha previsto l’erogazione di un contributo forfettario per l’adeguamento degli impianti, che varia in base alle tempistiche di comunicazione di avvenuto adeguamento con relativo allegato del nuovo regolamento di esercizio.

Nello specifico il corrispettivo per impianti esistenti è pari a:

  • 10.000 € nel caso di invio entro il 31 luglio 2023 (scadenza originaria 31 marzo 2023) della comunicazione suddetta;
  • 7.500 € nel caso di invio tra il 1° agosto 2023 e 31 ottobre 2023 (scadenze originarie 1° aprile 2023 e il 30 giugno 2023) della comunicazione suddetta;
  • 5.000 € nel caso di invio tra il 1° novembre 2023 e 31 gennaio 2024 (scadenze originarie 1° luglio 2023 e il 30 settembre 2023) della comunicazione suddetta;
  • 2.500 € nel caso di invio tra il 1° febbraio e 31 maggio 2024 (scadenze originarie 1° ottobre 2023 e il 31 gennaio 2024) della comunicazione suddetta.

Per i nuovi impianti, ovvero quelli che entreranno in esercizio a partire dal 01/04/2023, non è previsto alcun contributo e dovranno necessariamente essere dotati di CCI per la messa in servizio.

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  • Assessment dell’impianto per la definizione dell’apparecchiatura necessaria
  • Supporto nella scelta del fornitore
  • Supporto alla richiesta di contributo verso l’Autorità
  • Gestione della comunicazione verso il DSO per tutta la durata del contratto
  • Aggiornamento continuo sulla normativa vigente e sulle possibili opportunità di realizzare ricavi tramite i servizi per il DSO

 

 

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