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Dichiarazione Non Finanziaria (DNF): strategie, rendicontazione e creazione di valore

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Giugno 20, 2024

Sempre di più la trasparenza attorno alle politiche ambientali e sociali, e in generale attorno ai criteri ESG, influenza il modo in cui percepiamo il valore di un’azienda, con ricadute importanti sulle prospettive future e sui risultati di crescita di quest’ultima.In questo orizzonte, la Dichiarazione Non Finanziaria (o DNF) può rappresentare uno strumento chiave per il futuro delle imprese.

La Dichiarazione Non Finanziaria consiste in una relazione dettagliata che può affiancare le rendicontazioni di natura finanziaria ed economica, e che descrive lo status quo di tutte le politiche di responsabilità sociale d’impresa messe in atto da un’azienda.

In questo articolo vedremo nel dettaglio cos’è la DNF, ed esploreremo in che modo sia possibile integrarla nelle strategie aziendali a medio e lungo termine con l’obiettivo di creare valore e crescita in linea con i principi di trasparenza, sostenibilità e responsabilità. 

Cos’è la Dichiarazione Non Finanziaria e chi deve farla

La Dichiarazione Non Finanziaria (DNF) è un relazione che le aziende devono redigere per comunicare informazioni riguardanti il proprio impatto ambientale, sociale e di governance (ESG) e ha lo scopo di esporre nel dettaglio le politiche aziendali in tema di sicurezza, salute, ambiente e politiche attive di trasparenza e lotta alla corruzione. Il documento va presentato su cadenza annuale, entro 3 mesi dalla chiusura dell’esercizio finanziario e, come vedremo di seguito, per alcuni soggetti oggi è un obbligo normativo.

Contiene una serie di indicatori e KPI e un livello di trasparenza che vanno oltre il report finanziario, e permettono ai destinatari di avere una visione olistica dell’azienda e del suo impatto, e comprendere come questa gestisca le questioni non finanziarie che possono influenzare la sua performance a lungo termine.

La DNF è in sintesi una rendicontazione che contiene informazioni e dati di carattere sociale e ambientale, con un focus sulle politiche di sostenibilità aziendale, sulle modalità di gestione del personale, l’impegno nella lotta alla corruzione, la gestione delle informazioni e la governance.

Secondo il quadro normativo attualmente in vigore, i soggetti tenuti a rispondere alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e dunque a redigere la DNF sono le grandi imprese di interesse pubblico e con oltre 500 dipendenti, ma quest’obbligo si estenderà nel 2025 in generale a tutte le grandi imprese, nel 2026 alle PMI quotate in borsa e nel 2028 anche alle società extra UE che realizzano un fatturato annuo superiore a 150 milioni di € nell’Unione Europea o che hanno una sede succursale nella UE.

Questa serie di scadenze è allineata con gli obiettivi a medio e lungo termine di maggiore responsabilità sociale e ambientale delle aziende riguardo il proprio impatto, e la promozione di investimenti su realtà trasparenti e che operano in un orizzonte di sostenibilità concreta e misurabile.

DNF o Bilancio di Sostenibilità?

Seppure a un primo approccio potrebbero sembrare documenti analoghi, il bilancio di sostenibilità e la Dichiarazione Non Finanziaria sono strumenti diversi, per l’obiettivo principale e per il target a cui si rivolgono, anche se entrambi contengono dati e reporting su indicatori ESG e di natura non finanziaria.

  • Il bilancio o report di sostenibilità è un documento redatto a uso di tutti gli stakeholder dell’azienda, tra cui consumatori, partner, clienti, fornitori ecc. Serve come strumento di trasparenza e dialogo con il mondo esterno, che pone l’azienda come interlocutore responsabile e trasparente nei confronti delle parti coinvolte. Gli stakeholder possono dunque fare riferimento al bilancio di sostenibilità per comprendere l’impatto generale dell’azienda sul territorio, sulla società e sull’ambiente, e per valutare il suo impegno verso una crescita sostenibile.
  • La Dichiarazione Non Finanziaria invece si inserisce nell’orizzonte delle politiche europee sulla finanza sostenibile. È principalmente rivolta agli operatori del settore finanziario, come investitori e fornitori di capitali, ai quali fornisce informazioni aggiuntive rispetto al bilancio di esercizio, utili per prendere decisioni d’investimento.

Mentre il bilancio di sostenibilità ha lo scopo di gestire la relazione con gli stakeholder, la Dichiarazione Non Finanziaria punta su una comunicazione trasparente e dettagliata per attrarre futuri capitali per nuovi investimenti.

Trasparenza e decisione per la rendicontazione DNF

La rendicontazione nella Dichiarazione Non Finanziaria deve attenersi a criteri prestabiliti di trasparenza e precisione, in modo da fornire un quadro chiaro delle attività dell’azienda e delle sue politiche di responsabilità sociale.

Per fare questo, è importante che venga predisposta seguendo dei principi guida:

  • Deve contenere una raccolta dati esatta, utilizzando sistemi di raccolta dati affidabili per garantire l’accuratezza delle informazioni.
  • Deve adottare degli standard di reporting, riconosciuti a livello internazionale, come il Global Reporting Initiative (GRI) o il Sustainability Accounting Standards Board (SASB).
  • È buona pratica avvalersi di una verifica esterna a opera di terze parti indipendenti, per ratificare le informazioni riportate, aumentando in questo modo la credibilità del documento.

Creare valore per l’impresa con la DNF

Se per molte realtà dotarsi di una DNF è un vincolo normativo, sono molte anche le aziende che scelgono di intraprendere questo percorso volontariamente, e inserire la DNF all’interno di una strategia più ampia e a lungo termine, interpretandola come un’opportunità per creare valore. Vediamo in che modo:

  • Attrazione di nuovi investimenti: gli investitori sono sempre più interessati alle implicazioni delle performance ESG di un’azienda, considerandole un indicatore di stabilità e crescita futura.
  • Fidelizzazione dei clienti: le aziende che dimostrano un impegno trasparente verso la sostenibilità, prendendo le distanze da greenwashing, greenhushing e comunicazioni opache, tendono a costruire relazioni più solide e durature con i clienti.
  • Miglioramento dell’efficienza operativa: pratiche e aggiornamenti orientati alla sostenibilità possono portare a una riduzione dei costi operativi, ad esempio attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica e la riduzione dei rifiuti.
  • Motivazione e coinvolgimento dei dipendenti: un ambiente di lavoro improntato alla trasparenza, all’etica e alla sostenibilità è anche un luogo di lavoro in grado di attrarre e trattenere talenti, allineando i valori aziendali a quelli personali dei dipendenti.

La Dichiarazione Non Finanziaria può essere uno strumento di trasformazione per le aziende che decidono di dotarsene. Oltre la conformità normativa, può realmente offrire l’occasione di rivalutare il proprio approccio strategico, integrando la sostenibilità negli ingranaggi delle operazioni aziendali.

Attraverso una rendicontazione trasparente e la scelta di politiche improntate a responsabilità e sostenibilità, le aziende possono non solo migliorare la propria reputazione, ma anche porre le basi per una crescita a lungo termine.

In questo panorama economico, dove responsabilità sociale e sostenibilità ambientale sono sempre più al centro dell’attenzione globale, la DNF rappresenta un passo deciso verso un successo sul lungo percorso. 

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